Il Suryanmaskara , o Saluto al Sole, è una pratica antichissima. Un rito ispirato e al tempo stesso dedicato alla potenza e all’energia del Sole.
Il Sole donatore di vita e luce nelle antiche culture diventava al tempo stesso fonte di saggezza e conoscenza, di fecondità e crescita, con il potere di guarire le malattie del corpo e della mente.
Quasi tutti i riti e le cerimonie dell’antichità sono riconducibili in qualche modo al culto del Sole. Il Saluto al Sole riproduce le fasi del sole dall’alba al tramonto attraverso 12 posizioni (asana) con le quali si stabilisce un contatto intimo e profondo con l’energia vitale del Sole e si ristabilisce l’energia vitale dell’organismo.
Il Suryanmaskara non è però solo una serie di posizioni o esercizi ‘ginnici’. Essa è in realtà una pratica yoga completa, composta di asana, respirazione (pranayama) e meditazione (mantra).
Con le asana si agisce su tutto il corpo, sulla circolazione sanguigna e linfatica, sugli organi, i sistemi ghiandolari e sulla colonna vertebrale.
Il Pranayama agisce sull’apparato respiratorio, migliora l’elasticità delle costole, la capacità polmonare e la forza vitale.
Il Mantra infine aiutano la mente a calmarsi, a ‘disconnettersi’ dai pensieri che inibiscono la serenità necessaria per una vita positiva.
Il Saluto al Sole è un antidoto contro lo stress e i vari disturbi, oggi assai diffusi, che ne derivano.
La pratica del Saluto al Sole non richiede più di 10 minuti ed è vivamente consigliata la sua pratica quotidiana, in questo modo i suoi benefici saranno più veloci e apprezzabili.
Può essere praticato da tutti, dagli 8 anni in su. Esistono varie versioni del Saluto al Sole che consentono alla pratica di adattarsi all’età, al livello di preparazione e alle differenti condizioni fisiche di ciascuno.
La versione classica è composta di dodici posizioni (come le ore del giorno) che si ripetono per due cicli. In totale quindi 24 posizioni costituiscono una sequenza completa.
Con il procedere dell’allenamento si arriverà ad eseguire 12 sequenze consecutive, che costituiscono il livello ottimale.
ma l’importante, come sempre nello yoga, non è la ‘performance’,
ma la qualità dell’esecuzione dei vari movimenti e la consapevolezza che riusciamo a raggiungere durante l’esecuzione.
Il momento ideale per praticare è la mattina presto (ma vanno bene anche prima di pranzo o di cena), a stomaco vuoto, possibilmente all’aria aperta o almeno lasciando una finestra aperta per respirare aria fresca. Al termine della pratica è bene rilassarsi sdraiandosi a terra e riprendendo un respiro calmo e profondo.
Queste le posizioni che analizzeremo una ad una nei prossimi articoli:
1- Pranamasana Posizione della preghiera,
2- Ardha chandrasana la posizione delle braccia sollevate,
3- Padahastaana la posizione delle mani ai piedi,
4- Ashwa Sanchalansana la posizione equestre o della luna crescente,
5-Adho Mukka Svanasana, Il cane che guarda in giù,
6- Asthanganamaskarasana , Il saluto con le otto parti del corpo,
7- Bhujangasana La posizione del cobra,
8 – Adho Mukka Svanasana, Il cane che guarda in giù,
9- Ashwa Sanchalansana la posizione equestre,
10- Padahastaana La posizione delle mani ai piedi,
11- ardha chandrasana la posizione delle braccia sollevate,
12- Pranamasana Posizione della preghiera
praticando con regolarità piano piano si risolveranno tutte le tensioni muscolari e dei tendini e la rigidità delle articolazioni, la colonna vertebrale diventerà più elastica e i difetti di postura si correggeranno. Aumenteranno al contempo la flessibilità, la resistenza e la tonicità dei muscoli.
Possibili controindicazioni all’esecuzione del Saluto al Sole come descritto sono la pressione alta agli occhi, l’ernia esposta del disco o altre problematiche della colonna vertebrale. In questi casi è bene studiare un percorso yoga personalizzato con il proprio insegnante che garantirà comunque un miglioramento generale della salute.